
Allontanandoci dalla nostra società occidentale, troviamo un mondo che è totalmente diverso dal nostro, in cui ragazze di soli 13 anni sono costrette della stessa famiglia a sposarsi con uomini adulti a loro sconosciuti e a lasciare la casa di origine. Questa à la realtà di uno dei tanti paesi orientali. Come afferma il governo di Kabul: «Le figlie restano proprietà delle tribù», nel senso che esse sono considerate prima proprietà della famiglia, poi del padre e infine del marito. Non potendosi ribellare o fuggire, l’unica soluzione che hanno trovato tante giovani ragazze di fronte a questa situazione è stata quella di suicidarsi, infatti ad esempio in Afganistan le suicide siano una al giorno. Tutto ciò ci potrebbe apparire surreale, ma è la realtà. Queste ragazze dei paesi del terzo mondo oltre a vivere in condizioni difficili, di povertà ed arretratezza, sono inoltre costrette a subire le violenze della famiglia che non si preoccupa per il bene della propria figlia ma preferisce cederla, anche per pochi soldi, a uomini adulti sconosciuti i quali, probabilmente avendo un’indole malvagia, sono disposti ad accettare di sposarsi con ragazzine di soli 13 anni, i cui unici pensieri dovrebbero essere quello di divertirsi e di essere felici. Purtroppo bisogna lavorare ancora molto per far sì che queste ragazze possano godere dei loro diritti e che soprattutto possano sentirsi al sicuro, consapevoli del fatto che esistono persone disposte ad aiutarle e a proteggerle.
1 commento:
Non ho parole! Solo le differenze che ci distinguono da questi popoli dovrebbe farci riflettere.
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